La musica di John Coltrane, sassofonista nero americano che ha illuminato il secolo scorso, è una invocazione al divino che travalica il sacro e abbraccia e accoglie tutte le religioni.
A Love Supreme, opera discografica registrata nel 1964 con un quartetto stellare composto, oltre che dal leader, da McCoy Tyner, Jimmy Garrison e Elvin Jones, anela a connettere l’afflato creativo con il sovrumano, cosciente della inafferrabilità dell’arte e dell’apparente caducità della stessa.
Ciò che interessa a noi non è il suo mito, ma piuttosto ciò che, con il suo sax, è riuscito a raccontare congiungendo la voce interiore dell’anima con l’universo e donandoci un lascito prezioso. Eredità che Reno Brandoni ha raccolto regalandoci un libro sublime che, ancora una volta, mette la musica al centro delle nostre vite con la complicità della parola che scava nella poetica coltraniana e specificatamente nell’atto creativo come viaggio meditativo e spirituale.
L’Amore Supremo è la naturale prosecuzione dei precedenti lavori dello scrittore e musicista siciliano innamorato della Sardegna. In esso si intrecciano storie umane e musicali per piccoli e grandi, che divengono porte per accedere al fantastico mondo dei suoni grazie alle voci plurali dei suoi protagonisti.Una opera necessaria e contemporanea, perché mai, come in questo momento, c’è bisogno di permeare la società e l’uomo che la compone conl’amore, unico e vero strumento capace di condurci verso la bellezza e verso quel dialogo che sembra mancare.
Paolo Fresu
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